Accusa gravissima per Apple e Microsoft: coinvolte in qualcosa di grosso

Apple e Microsoft sono state decisamente coinvolte in qualcosa di grosso, tant’è vero che l’accusa ricevuta è davvero grave.

Quando parliamo delle principali aziende al mondo, non possiamo dimenticare marchi come Apple e Microsoft. Brand che, sicuramente, rappresentano una buona fetta di quelli più ricchi e potenti al mondo.

La profonda digitalizzazione subita dalla nostra società ha elevato marchi come questi, ma anche Meta e Google per dirne altri due, o Amazon.

Tutte società che, adesso, sono finite al centro dell’attenzione e sono state discusse non poco nelle ultime ore: scopriamo qual è l’accusa che è stata indirizzata nei loro confronti e perché fanno così tanto discutere.

Accusa gravissima per le Big Tech: di cosa si tratta

Le Big Tech fortemente accusate da Marina Berlusconi, in una lettera pubblicata di recente sul Corriere della Sera. Presidente di Fininvest e del Gruppo Mondadori, ha lanciato un appello in riferimento alla libertà di informazione, cercando di far capire a più persone possibili che il senso del suo messaggio è semplice: stare in guardia dal potere tecnologico delle società coinvolte, che secondo lei non rispettano le regole e operano fuori da ogni singola responsabilità.

Non manca un riferimento anche alla concorrenza, all’influenza politica, alla diffusione di fake news e a tutto quello che può sostanzialmente accadere tanto sui social media quanto sui browser di riferimento, a partire da Google. Secondo Marina Berlusconi, nel 2025 ci sarebbe una sproporzionata differenza fra il potere economico, commerciale e mediatico delle Big Tech e quello di altre aziende che fanno parte dell’editoria, ma non solo; mancherebbero le norme adatte a rendere queste società meno efficaci e più vincolate a un certo tipo di responsabilità, tanto in Europa quanto nel resto del mondo. Principalmente, Berlusconi si riferisce a Nvidia, Microsoft, Apple e Amazon, che sono i primi riferimenti tecnologici sul piano globale e che supererebbero messe insieme ormai il PIL dell’Europa intera.

Tuttavia, per Marina Berlusconi il problema non è solo economico, ma anche culturale e politico. Di fatto, senza obblighi e responsabilità, si crea il caos. La sua analisi, per quanto personale, comunque sia non è così distaccata da una realtà viva e difficile da contrastare. Su internet non ci sono limiti che invece sul piano dell’editoria tradizionale sono imposti. Pensiamo ai social media, in cui praticamente non sembra esserci limite (o quasi) a ciò che effettivamente si può scrivere e dire. Chissà se in ottica futura qualcosa effettivamente potrà cambiare.