Amazon, scoppia il caso: quanto successo è gravissimo

Amazon, di recente, è rimasta coinvolta in una situazione che ha allarmato non pochi utenti: di cosa stiamo parlando.

Amazon è considerato uno dei colossi dell’e-commerce e degli acquisti online. Sicuramente, l’impresa milairdaria di Jeff Bezos gli ha garantito non poco successo nel corso della sua carriera.

Tuttavia, non tutto è oro ciò che luccica. Ci riferiamo in questo caso al fatto che Amazon in particolar modo ha fatto scattare un allarme di asosluta rilevanza nelle ultime ore.

Qualcosa per cui non erano pronti utenti e aziende di vario tipo, e proprio per questa ragione abbiamo deciso di parlarne all’interno di questo articolo.

Amazon, allarme scattato: di cosa si tratta

Il 20 ottobre 2025 c’è stato un problema che non può né deve assolutamente passare inosservato. Ci riferiamo a qualcosa accaduto ad Amazon Web Services, ovvero AWS, che ha creato una serie di disagi in Europa e negli Stati Uniti che hanno coinvolto diverse persone. Su Snapchat, per esempio, o il videogioco Fortnite, ma non soltanto. Anche app caratterizzate da messaggi criptati e le varie AI (ci viene in mente Alexa) sono rimaste bloccate, e il peggio deve ancora venire.

Applicazioni di pagamento online, banche e siti governativi sono stati caratterizzati da un blackout inatteso e inaspettato, e tutto a causa di qualcosa avvenuto nel nord della Virginia, in cui si trovano i server di Amazon AWS. Secondo Downdetector, tante le segnalazioni arrivate in pochi minuti, e sembra che tutto sia stato dovuto a un problema alla risoluzione DNS del servizio DynamoDB. Tutto quanto è durato varie ore, con cosneguenze che sono state considerevoli per tutti coloro che fanno uso del cloud di Amazon. Purtroppo, non è la prima volta che accade qualcosa del genere; situazioni simili sono accadute anche in passato ad AWS, e purtroppo non è uno scenario che porta a poche preoccupazioni.

Soprattutto perché una buona fetta dell’economia digitale e di ciò che viene contenuto dalle società e dalle imprese nel 2025 si trova via online. Urge, quindi, farsi qualche domanda in merito alla sicurezza e all’affidabilità di metodi che, purtroppo, possono anche andare in tilt. Anche perché tutto quanto è raccolto in infrastrutture controllate da soggetti privati. E, chiaramente, non sono affatto infallibili. Insomma, farsi due domande sulla fiducia che diamo al digitale è quantomeno doveroso. Anche perché, un giorno, presto o tardi, le cose potrebbero anche andare decisamente peggio di così. E tutti noi, di sicuro, a quel punto non potremmo più farci niente.