Chiamate dall’estero: ecco perché da giorni ti stanno bombardando

Negli ultimi anni, e con un’impennata significativa negli ultimi mesi, gli italiani si trovano sempre più spesso a dover fronteggiare un fenomeno fastidioso e potenzialmente pericoloso: le chiamate dall’estero con finalità truffaldine. Questa ondata di telefonate e messaggi ingannevoli utilizza tecniche sofisticate come lo spoofing, che permette ai truffatori di camuffare il numero reale da cui partono le chiamate, inducendo la vittima a rispondere e talvolta a cadere in raggiri complessi. Mentre le istituzioni, in particolare l’Agcom e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, stanno valutando soluzioni tecnologiche per contrastare questo fenomeno, è fondamentale comprendere i meccanismi di queste truffe e adottare comportamenti adeguati per difendersi.

Tecniche e rischi delle chiamate truffa dall’estero

La tecnica dello spoofing è ormai ampiamente diffusa: i chiamanti mascherano il loro numero reale con numeri apparentemente attendibili, spesso italiani, come quelli di istituti bancari, aziende note o operatori mobili. Il risultato è che un utente, vedendo un numero familiare o simile al proprio, è più propenso a rispondere o a richiamare, cadendo così nella trappola. Le chiamate provengono in gran parte da call center esteri, spesso in paesi del sud-est asiatico, dove vere e proprie “fabbriche” di truffatori operano con metodi che includono anche l’ingegneria sociale.

Le chiamate possono assumere forme diverse: da numeri inesistenti o casuali che generano messaggi preregistrati che invitano a investimenti in criptovalute o nel Forex, a numeri simili al proprio che puntano a instaurare un rapporto di fiducia per carpire informazioni sensibili. Molto diffusi sono anche gli sms truffa, o smishing, che replicano perfettamente i numeri e l’aspetto grafico di banche, corrieri o enti di credito, invitando a cliccare su link che portano a siti fasulli dove vengono sottratti dati personali e bancari.

chiamate truffa
Truffa telefonica -Fcjohndoe.com

Un’altra modalità insidiosa è rappresentata dalle telefonate mute, caratterizzate da un brusio di sottofondo e dall’assenza di interlocutore. Queste chiamate vengono generate automaticamente da software che sovraccaricano i call center, e servono a disturbare e generare ansia negli utenti, inducendo magari a richiami o a risposte impulsive.

Tra le truffe più recenti emerge quella del curriculum truffa, in cui finti centri per l’impiego o agenzie di lavoro contattano le vittime, soprattutto chi è in cerca di occupazione, convincendole a partecipare a raggiri di money muling. In questa trappola, le vittime vengono ingannate a effettuare pagamenti che in realtà servono a riciclare denaro di provenienza illecita. Oltre al danno economico, si rischia così di essere coinvolti in attività criminali, anche inconsapevolmente.

Un’altra truffa molto diffusa è il wangiri, ovvero la truffa dello squillo. Il malintenzionato fa squillare il telefono per pochi secondi da un numero estero, spingendo la persona a richiamare. La chiamata di ritorno comporta però l’addebito di costi elevati o l’attivazione di abbonamenti a servizi premium, con conseguente perdita immediata di denaro.

La prima arma di difesa contro queste truffe è la consapevolezza e lo scetticismo verso chiamate e messaggi che sembrano legittimi ma sono sospetti. È fondamentale ricordare che istituti bancari, corrieri e poste non richiedono mai dati sensibili tramite telefonate o sms e che non si devono mai cliccare link sospetti provenienti da numeri sconosciuti o apparentemente affidabili.

Bisogna evitare di richiamare numeri esteri sconosciuti, in particolare quelli da cui arrivano telefonate mute o squilli senza risposta. Inoltre, iscriversi al Registro delle Opposizioni può limitare il numero di chiamate promozionali legittime, anche se non è efficace contro i call center esteri che operano illegalmente.

Alcune applicazioni come TrueCaller o i filtri di Google possono aiutare a identificare numeri di spam o truffa, ma la prudenza resta indispensabile. Non bisogna mai fornire informazioni personali, dati bancari o cliccare su link ricevuti in sms o messaggi di dubbia provenienza.

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