Asino è uno di quei giochi di carte tradizionali che riescono sempre a farci divertire, sia tra amici che in famiglia. È semplice, mette un po’ alla prova e, diciamolo, spesso ci fa ridere anche quando perdiamo. Le regole sono davvero facili, quindi anche i bambini possono buttarsi senza problemi.

Nel gioco Asino, l’obiettivo è liberarsi di tutte le proprie carte formando coppie e sperare di non restare con l’ultima carta. Imparare come funziona è l’ideale se vogliamo passare una serata insieme, magari sfidandoci tra una battuta e l’altra.
Numero di Giocatori | Livello di difficoltà | Materiali | Durata |
---|---|---|---|
3 – 8 | Facile | Mazzo di carte | 10-20 min |
Contenuti
Regole fondamentali di Asino

Per giocare ad Asino servono solo un mazzo di carte, qualche amico e un po’ di attenzione quando si scartano le carte.
Scopo del gioco
Lo scopo è evitare di essere l’ultimo con una carta in mano, chiamato “asino”. Ogni turno si cerca di scartare le coppie dello stesso valore.
Chi rimane con una sola carta e non trova la sua coppia perde la partita e spesso deve fare una penitenza, scelta dal gruppo.
Un consiglio? Provate a ricordare quali carte sono già uscite. Se siete attenti, magari riuscite a liberarvi delle carte prima degli altri e non rischiare di diventare l’asino.
Mazziere e preparazione
Il mazziere è chi mischia e distribuisce le carte. Lo si sceglie un po’ a caso, magari con una piccola sfida.
Si usa un mazzo da 40 carte italiane (tipo napoletane) o da 52 francesi, ma bisogna togliere una carta così resta un numero dispari di carte.
Il mazziere distribuisce tutte le carte, una alla volta. Una carta resterà senza la sua coppia e chi la prenderà rischia di perdere.
Ecco come si prepara il mazzo:
- Scegliete il tipo di carte (napoletane o francesi).
- Togliete una carta a caso.
- Mescolate bene e distribuite.
Distribuzione delle carte
Quando il mazziere ha tolto una carta e mescolato, distribuisce le carte una per una in senso orario. Tutti ricevono lo stesso numero di carte, tranne uno che ne avrà una in più.
Nessuno deve mostrare le proprie carte agli altri.
Appena tutti hanno le carte, si controlla se ci sono già delle coppie uguali da scartare subito, mettendole sul tavolo coperte. Scartare le coppie fin dall’inizio aiuta parecchio.
Il gioco va avanti pescando una carta dal vicino di sinistra, cercando di formare nuove coppie da scartare. Alla fine, chi resta con la carta senza coppia è l’“asino”.
Come si gioca a Asino passo dopo passo

In Asino ci si scambia carte, si formano coppie e si cerca di non finire con la carta sfortunata. Ogni fase richiede un pizzico di attenzione e, perché no, anche fortuna.
Svolgimento del turno
Durante il turno, si sceglie una carta a caso dal mazzo del giocatore alla sinistra. Non si può guardare la sua mano, la scelta è alla cieca.
Questa regola rende il gioco imprevedibile e spesso divertente.
Si pesca una carta e si controlla se si può formare una coppia. Se sì, si scarta subito.
Se non si può, la carta resta in mano e si passa al prossimo giocatore.
L’obiettivo rimane sempre quello: scartare le carte a coppie. Si continua così finché qualcuno resta con la carta Asino, che di solito comporta una penitenza.
Formazione delle coppie
Dopo ogni turno, si controlla se tra le carte in mano ci sono coppie da scartare. Una coppia si fa con due carte dello stesso valore, tipo due assi o due re.
Appena si trova una coppia, la si mette sul tavolo, così tutti vedono come stanno andando le cose.
Non bisogna essere timidi nel mostrare le coppie: fa parte delle regole e aiuta a seguire meglio il gioco.
Più coppie si fanno, più si avvicina il momento in cui qualcuno resta con l’Asino o l’Uomo Nero.
Penalità e penitenze
Alla fine, chi resta con la carta Asino (o l’Uomo Nero, dipende dalla versione) prende una penalità. Di solito il gruppo sceglie una penitenza, come cantare, fare una piccola sfida o perdere un punto.
Queste penitenze mantengono il gioco leggero e fanno ridere tutti.
A volte, chi prende più “asini” durante la partita accumula punti negativi. Alla fine, chi ha più penalità viene nominato il vero “asino” del gruppo, sempre in modo scherzoso.
Varianti e consigli per divertirsi

Asino ha tante varianti che lo rendono sempre un po’ diverso ogni volta. Scegliere il mazzo giusto e qualche strategia rende il gioco ancora più divertente, sia tra amici che in famiglia.
Asino con carte napoletane
Se si usano le carte napoletane, si gioca con un mazzo da 40 carte: coppe, denari, bastoni e spade. Queste carte danno subito un’aria più “classica” e magari fanno venire in mente le partite con i nonni.
Si distribuiscono tutte le carte e si eliminano subito le coppie identiche. Le carte di denari vengono spesso usate per le penitenze, o per qualche piccola sfida.
Se si è in pochi, si possono togliere alcune carte per rendere il gioco più veloce.
Le carte napoletane rendono l’atmosfera più familiare e allegra, perfetta per qualche risata in compagnia.
Asino con carte francesi
Chi preferisce le carte francesi (cuori, quadri, fiori e picche) può giocare quasi allo stesso modo. Si tolgono i jolly e, se serve, una carta (di solito una regina) così il mazzo ha un numero dispari di carte.
Si dividono le carte e si eliminano subito le coppie. Le carte francesi sono usate in tanti giochi, quindi Asino diventa accessibile anche a chi non ha le napoletane.
Non serve avere un mazzo nuovo: anche le carte vecchie vanno bene, basta che siano riconoscibili. Asino resta un gioco che piace un po’ a tutti, grandi e piccoli.
Suggerimenti per la compagnia
Se vuoi rendere il gioco ancora più divertente, prova ad aggiungere qualche regola speciale o una penitenza simpatica per chi perde. Una variante carina è quella “parlata”, dove chi resta senza coppie deve inventarsi qualcosa di buffo.
Metti un po’ di musica in sottofondo e cerca di coinvolgere tutti, dai più grandi ai più piccoli. Se c’è tanta gente, magari organizza un torneo a eliminazione diretta—funziona sempre.
Asino è davvero un ottimo modo per stare insieme e rafforzare l’interazione sociale. Un semplice gioco di carte può trasformarsi in una serata piena di risate e compagnia, che alla fine è quello che conta davvero, no?