Prima di disfarsi di uno smartphone è fondamentale tutelare i dati personali e rispettare l’ambiente: backup, reset sicuro e smaltimento nei centri RAEE sono passaggi chiave.
Gettare un vecchio cellulare senza adottare le giuste precauzioni può esporre a rischi significativi, sia per la privacy personale sia per l’ambiente. Con l’evoluzione degli smartphone, sempre più complessi e ricchi di dati sensibili, diventa imprescindibile conoscere i passaggi essenziali per preparare correttamente il dispositivo prima di disfarsene.
Proteggere la privacy: il primo passo indispensabile
Oggi, gli smartphone sono molto più di semplici telefoni: sono veri e propri depositi di informazioni personali, che includono foto, video, messaggi, e-mail, dati bancari, password e contatti. Secondo le ultime indicazioni della Polizia Postale e di esperti di sicurezza informatica, una semplice cancellazione manuale non è sufficiente per evitare il rischio che i dati finiscano nelle mani sbagliate.
Prima di buttare un cellulare, è fondamentale effettuare un completo backup dei dati, utilizzando servizi cloud sicuri come Google Drive, iCloud o OneDrive, oppure archiviandoli su supporti esterni come PC o hard disk. Successivamente, bisogna dissociare tutti gli account collegati al dispositivo (Google, Apple ID, social network), oltre a rimuovere la scheda SIM e eventuali schede di memoria esterne (microSD). Solo a questo punto si può procedere con un reset alle impostazioni di fabbrica, che riporta lo smartphone al suo stato originale, cancellando definitivamente i dati personali.
Oltre alla privacy, un tema di crescente importanza è lo smaltimento corretto dei dispositivi elettronici, considerata la presenza al loro interno di materiali pericolosi come mercurio, piombo e cadmio. Un cellulare gettato in modo improprio può infatti causare un grave inquinamento ambientale.
Per questo motivo, è consigliabile portare il dispositivo a un centro di raccolta RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), dove verrà smaltito in modo sicuro e conforme alle normative vigenti. In alternativa, se il cellulare è ancora funzionante, la vendita o la donazione rappresentano opzioni ecologiche e vantaggiose, contribuendo all’economia circolare e riducendo la produzione di rifiuti elettronici.

Dal primo modello IBM Simon del 1992, che combinava funzioni di telefono e PDA, agli smartphone moderni dotati di schermi ad alta risoluzione, più fotocamere e sistemi operativi avanzati come Android e iOS, la complessità dei dispositivi è cresciuta esponenzialmente. Oggi gli smartphone non solo permettono di comunicare, ma sono strumenti multimediali e di lavoro insostituibili, con app store ricchi di applicazioni per ogni esigenza.
Questa evoluzione ha ampliato enormemente la quantità di dati archiviati, rendendo sempre più importante un corretto processo di preparazione prima dello smaltimento. Basti pensare che, nel 2025, il mercato globale degli smartphone ha superato i 4 miliardi di unità attive, con un tasso di sostituzione sempre più rapido, che rende il riciclo e la protezione dei dati una priorità ambientale e di sicurezza.
Quando il telefono è destinato a un’altra persona, oltre al reset, è utile verificare che tutte le funzioni di sicurezza, come la protezione tramite riconoscimento biometrico o il blocco attivazione (ad esempio “Find My iPhone” per Apple), siano disattivate per consentire al nuovo utente di configurare liberamente il dispositivo.
Inoltre, alcuni esperti suggeriscono di procedere a un’ulteriore formattazione del dispositivo con software specifici per la cancellazione sicura dei dati, soprattutto per smartphone utilizzati in ambito lavorativo o contenenti informazioni particolarmente sensibili.
Seguire questi passaggi è essenziale non solo per proteggere la propria riservatezza, ma anche per contribuire alla tutela dell’ambiente, in un’epoca in cui la sostenibilità digitale diventa sempre più centrale. La corretta gestione del fine vita degli smartphone rappresenta un piccolo gesto con un grande impatto, in linea con le migliori pratiche di responsabilità sociale e ambientale.