La storia segreta dei giochi da tavolo: dal Medioevo a oggi, ecco perché non smettono di divertirci

I giochi da tavolo rappresentano molto più di un semplice passatempo: incarnano una vera e propria finestra sulla storia umana e un veicolo culturale che ha attraversato millenni, civiltà e continenti.

Dall’antico Egitto fino agli innovativi Eurogame contemporanei, la passione per sfidare, negoziare e divertirsi intorno a una plancia resta una costante antropologica che continua a coinvolgere milioni di persone in tutto il mondo, anche nell’era digitale in cui viviamo.

Le radici millenarie dei giochi da tavolo

La storia dei giochi da tavolo affonda le sue radici nelle civiltà antichissime, evidenziando come l’esigenza di intrattenimento strutturato sia sempre stata una componente fondamentale della vita umana. Tra i reperti più antichi spicca il Senet, risalente a circa il 3100 a.C. e rinvenuto nelle tombe dei faraoni egizi. Questo gioco non era solo un passatempo, ma aveva anche una forte valenza spirituale, simboleggiando il viaggio dell’anima nell’aldilà.

Un altro gioco emblematico è il Gioco reale di Ur, proveniente dalla Mesopotamia e datato intorno al 2600 a.C. Si trattava di un gioco di corsa e strategia che utilizzava dadi a forma di tetraedro. Non meno importante è il gioco Go, con oltre 2.500 anni di storia, originario della Cina, che ancora oggi rimane uno dei giochi più popolari e studiati a livello mondiale. Il Go è un esempio emblematico di eleganza e profondità strategica, richiedendo una visione a lungo termine e una pianificazione accurata.

Questi giochi antichi erano spesso riservati alle élite, non solo per intrattenimento, ma anche come metafore di battaglie, fortuna e destino, riflettendo i valori e le credenze delle società che li avevano creati. Durante il Medioevo e il Rinascimento, i giochi da tavolo assunsero un ruolo sempre più sociale e didattico.

Mentre nell’antichità prevalevano giochi di astrazione, in questo periodo si affermarono passatempi come gli Scacchi e la Dama, considerati privilegi dei ceti nobiliari. Gli scacchi, in particolare, venivano utilizzati come strumento di addestramento militare e tattico, insegnando ai nobili la gestione delle strategie di battaglia e di corte. Accanto a questi, si diffusero giochi di percorso e di dadi, spesso impiegati non solo per svago, ma anche per scommettere, come testimoniano le cronache medievali.

Gioco da tavolo
Dal Medioevo ad oggi, la storia incredibile dei giochi da tavolo – Fcjohndoe.com

L’invenzione della stampa contribuì a rendere i giochi più accessibili a un pubblico più ampio, favorendo la nascita di giochi educativi e morali. Un esempio emblematico è il Gioco dell’Oca, che, pur basato sulla fortuna, veicolava lezioni sulla virtù e la punizione. Il vero e proprio boom dei giochi da tavolo si registrò tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX.

Tra i titoli che hanno segnato un’epoca spiccano il Monopoli (1935), nato da un gioco educativo che criticava il capitalismo sfrenato ma divenuto simbolo del sogno americano e dell’abilità finanziaria, e il Risiko! (1959), un gioco di strategia militare globale che ha introdotto generazioni al concetto di alleanze, tradimenti e dominio territoriale. Negli ultimi decenni, la Germania ha dato vita a una vera e propria rivoluzione con la nascita degli Eurogame o “German-style games”.

Questi giochi si distinguono per una minore enfasi sul conflitto diretto e sull’eliminazione dei giocatori, privilegiando invece la gestione delle risorse, la costruzione di motori produttivi e l’assegnazione di punti vittoria. Un titolo emblematico di questa tendenza è I Coloni di Catan (Klaus Teuber, 1995), che ha dimostrato come un gioco da tavolo possa essere al contempo strategico, tematico, accessibile e divertente per tutti.

Il panorama odierno dei giochi da tavolo è incredibilmente variegato e sofisticato, con una molteplicità di generi che vanno ben oltre la semplice competizione. Tra le tendenze più rilevanti si segnalano:

  • Giochi cooperativi, dove i partecipanti collaborano per battere il gioco stesso, come nel celebre Pandemic, che favoriscono il lavoro di squadra e la comunicazione efficace;
  • Giochi legacy, caratterizzati da una plancia e regole che si modificano in modo permanente dopo ogni partita, creando una narrazione progressiva e un’esperienza unica per ogni gruppo di giocatori;
  • Giochi di deduzione sociale, basati su bluff, inganno e identificazione di ruoli nascosti, come Lupus in Tabula o The Resistance, ideali per stimolare l’interazione sociale e l’interpretazione del linguaggio non verbale.

Questa diversificazione rende il gioco da tavolo uno strumento prezioso anche in ambito educativo, dove viene utilizzato per sviluppare abilità cognitive fondamentali. Infatti, giocare ai giochi da tavolo rappresenta un potente allenamento per la mente. Fin dalla prima infanzia, i giochi aiutano a insegnare il rispetto delle regole, la pazienza, la pianificazione e l’accettazione della sconfitta.

Negli adulti, contribuiscono a mantenere attive funzioni esecutive, memoria e capacità di problem solving strategico. Queste competenze, acquisite attraverso il gioco, si riflettono positivamente nella vita quotidiana, nello studio, nelle relazioni interpersonali e nel lavoro.

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