Un, Due, Tre, Stella! è uno di quei giochi che quasi tutti abbiamo provato almeno una volta da bambini.
È semplice, fa ridere un sacco e, onestamente, è perfetto per divertirsi all’aperto con amici o famiglia.
Per giocare basta che uno si metta davanti a un muro e dica “Un, due, tre, stella!” mentre gli altri cercano di avvicinarsi senza farsi beccare in movimento.

Questo gioco, oltre a regalare risate, insegna anche la concentrazione e il controllo.
Non servono materiali strani, solo un po’ di spazio e voglia di correre e fermarsi di colpo.
Dai, vediamo come funziona e qualche trucco per renderlo ancora più divertente.
| Numero di Giocatori | Livello di difficoltà | Materiali | Durata |
|---|---|---|---|
| 3 o più | Facile | Nessuno, solo un muro | 10-20 min |
Contenuti
Regole di base di Un, Due, Tre, Stella!

In questo gioco tradizionale ci sono un gruppo di bambini, un muro e uno che fa la “Stella.”
Serve attenzione, un po’ di scatto e la capacità di restare immobili quando serve.
Obiettivo del gioco
L’obiettivo? Toccare il muro prima degli altri, dove sta la “Stella.”
Ci si muove solo quando la “Stella” non sta guardando.
Quando la “Stella” si gira e urla “1, 2, 3 stella!” bisogna bloccarsi di colpo.
Se ti vede muovere, tocca tornare alla linea di partenza.
Chi arriva per primo e tocca il muro vince il turno e diventa la prossima “Stella.”
Semplice, no? Eppure non è così facile come sembra.
Preparazione del gioco
Per iniziare, serve uno spazio ampio e sicuro, meglio se all’aperto o in una stanza grande.
Basta avere un muro o una superficie verticale.
Si sceglie chi farà la “Stella” a sorte o con una conta.
La “Stella” si mette con la schiena al muro, girato rispetto agli altri.
Gli altri si allineano a distanza, tutti sulla stessa linea di partenza.
Se la distanza è maggiore, ci si diverte di più (e si fatica anche un po’ di più).
Ruolo del muro e del giocatore ‘Stella’
Il muro è il traguardo, quello che tutti vogliono raggiungere.
La “Stella” si appoggia lì e inizia a contare: “Un, due, tre, stella!”
Può farlo veloce o lento, per mettere in difficoltà gli altri.
Quando si gira, osserva chi si muove.
Se qualcuno viene beccato, si torna indietro.
Essere “Stella” richiede attenzione, altrimenti il gioco perde un po’ di senso.
Ci si deve fidare della “Stella” e accettare le sue decisioni, anche se ogni tanto magari si discute un po’.
Svolgimento della partita

Durante la partita bisogna stare sempre all’erta.
Serve concentrazione, rispetto per gli altri e conoscere bene le regole.
Movimenti e strategie per avanzare
All’inizio, tutti dietro la linea di partenza, mentre uno sta davanti al muro con la schiena rivolta agli altri.
Quando urla “Un, due, tre, stella!” e si gira, bisogna fermarsi all’istante.
Il trucco è avanzare quando non ci guarda.
A volte conviene rischiare e correre, altre volte meglio andare piano e sicuro.
C’è chi preferisce passi piccoli e rapidi, chi invece fa scatti più lunghi.
L’importante è non perdere l’equilibrio e non farsi vedere in movimento.
Bisogna anche evitare di urtare gli altri, altrimenti si rischia di far casino e rovinare la partita.
| Strategia | Vantaggio |
|---|---|
| Passi piccoli e rapidi | Più facile fermarsi subito |
| Corsa veloce | Meno tempo per essere visti |
| Attesa e calma | Riduce il rischio di errore |
Cosa succede se si viene scoperti
Se ti muovi mentre la “Stella” si gira e urla “Stella!”, vieni subito fermato.
Di solito, chi viene visto in movimento deve tornare indietro alla linea di partenza.
Se non si rispetta questa regola, il gioco si blocca e non si va avanti.
Meglio collaborare, così si gioca senza litigare.
Anche chi retrocede può ancora vincere se è bravo e rapido.
Tornare indietro, però, rende tutto un po’ più difficile.
Nei gruppi di bimbi piccoli a volte si danno avvertimenti prima di far tornare indietro.
Basta poco per imparare a stare attenti e rispettare i turni.
Varianti popolari di Un, Due, Tre, Stella!

“Un, Due, Tre, Stella!” ha tante varianti che aggiungono regole nuove e rendono ogni partita diversa.
Queste versioni sono nate un po’ dappertutto in Italia, spesso grazie alla fantasia dei bambini.
Uno Due Tre per le Vie di Roma
In questa variante romana, si cambia la formula e anche qualche regola.
Il “capogioco” si volta verso il muro e dice: “Uno, due, tre per le vie di Roma!”
Appena finisce la frase e si gira, tutti devono restare immobili.
Se qualcuno viene visto muoversi, torna alla linea di partenza.
A volte si aggiungono comandi buffi: saltellare, camminare con le mani sulla testa, imitare animali.
L’obiettivo resta sempre toccare il muro per primi, ma ogni volta può cambiare qualcosa.
Versione Stellone
Qui la parola finale diventa “Stellone” invece di “Stella”.
Il capogioco può aggiungere difficoltà: dopo “Uno, due, tre, Stellone!”, può chiedere di saltare su un piede, toccarsi il naso, o altro ancora.
Chi sbaglia istruzione torna indietro.
A volte il capogioco chiama più bambini insieme, così il gioco si fa ancora più movimentato.
Questa versione è perfetta se si è in tanti e mette alla prova memoria e fantasia.
Ogni turno può diventare davvero imprevedibile.
Luci di un Semaforo
Questa variante si ispira al semaforo stradale.
Il capogioco è il “semaforo” e chiama i colori: verde, giallo o rosso.
Con “verde” si può correre verso il muro, con “giallo” si avanza piano, con “rosso” ci si blocca subito.
Chi si muove al momento sbagliato deve tornare indietro.
Questa versione aiuta a imparare i tempi giusti e a non lasciarsi prendere dalla fretta.
Ogni turno è una sorpresa e serve molta attenzione per non farsi fregare.
Influenza di Nascondino
La versione influenzata dal Nascondino ha un tocco tutto suo. Qui non solo bisogna avanzare verso il muro, ma si può anche provare a sparire dalla vista del capogioco.
Ogni volta che il capogioco si gira, si può sfruttare qualsiasi cosa: alberi, muri, magari persino un cespuglio, per nascondersi meglio. A volte ci si sente dei veri ninja, anche se magari non lo si è affatto.
Se il capogioco non ci vede subito, si può avanzare di qualche passo furtivo in più. Però, se ci becca mentre ci muoviamo o il nascondiglio non regge, tocca tornare indietro o, peggio, ripartire da zero.
Questa variante mescola un po’ l’adrenalina di “Un, Due, Tre, Stella!” con la furbizia di Nascondino. Il bello è che diventa tutto più misterioso e ci si ritrova a inventare strategie nuove ogni volta.