Come si gioca a La Bella Lavanderina regole semplici e consigli per divertirsi

La Bella Lavanderina è uno di quei giochi tradizionali che, dai, almeno una volta abbiamo sentito nominare da piccoli. In questo gioco di gruppo, si canta una filastrocca allegra, e al centro del cerchio una “lavanderina” si diverte a mimare le azioni raccontate dalla canzone.

Alla fine della canzone, la lavanderina sceglie uno di noi. Gli dà un “bacio” simbolico e gli passa il ruolo. Semplice, no?

Bambini che giocano insieme all'aperto in una piazza di paese, formando un cerchio e interagendo con allegria.

Questo gioco non serve solo a farci ridere, ma ci insegna anche a rispettare i turni degli altri. La bella lavanderina è perfetta per animare feste, oppure per riempire un pomeriggio con gli amici.

Bastano pochi minuti e nessun materiale particolare. Serve solo voglia di stare insieme e un po’ di fantasia!

Numero di Giocatori Livello di difficoltà Materiali Durata
Minimo 4, nessun massimo Facilissimo Nessuno Circa 5 minuti per turno

Regole di base di La Bella Lavanderina

Bambini che giocano a La Bella Lavanderina all'aperto in un cortile di paese, formando un cerchio e sorridendo.

Per giocare a La Bella Lavanderina, non serve quasi nulla. Basta uno spazio sicuro e qualche amico.

Questo gioco crea sempre un’atmosfera allegra. Aiuta i bambini a muoversi e a stare insieme.

Preparazione e materiali

Serve un piccolo gruppo, di solito da cinque a dieci bambini. Ci vuole uno spazio aperto dove possiamo formare un cerchio senza rischi.

Non occorrono materiali particolari. Qualche volta si usano fazzoletti colorati, ma solo per rendere tutto più allegro o coinvolgere di più i più timidi. Non sono indispensabili, quindi nessuna ansia se non li avete.

Ci mettiamo in cerchio, a volte tenendoci per mano, a volte no. Se piace, si può mettere una bambola al centro o una campanella, ma sono solo dettagli.

Quando il cerchio è pronto, uno viene scelto come “bella lavanderina” e si mette nel mezzo. Di solito si fa una conta per scegliere chi inizia, così è tutto più spontaneo.

Svolgimento del gioco

Quando siamo tutti pronti, si inizia a cantare la filastrocca “La bella lavanderina che lava i fazzoletti…”. Chi sta al centro deve mimare le azioni della canzone.

Per esempio, finge di lavare i fazzoletti, fa piccoli salti, gira su se stessa, si inchina. Segue la sequenza della filastrocca, senza prendersi troppo sul serio.

Alla fine della canzone, la lavanderina sceglie un altro bambino. Di solito gli dà un bacio sulla guancia, oppure lo tocca leggermente. Poi i ruoli si scambiano e si riparte.

Tutti dovrebbero avere il proprio turno come protagonista. Questo girotondo tiene il gruppo attivo e nessuno resta indietro.

Movimenti come saltellare, fare la riverenza e girare aiutano i bambini a migliorare equilibrio e coordinazione.

Obiettivi e vincitore

Qui non si vince e non si perde. L’obiettivo è solo divertirsi insieme e far sì che tutti possano essere al centro almeno una volta.

Attraverso i gesti e la canzone, impariamo a stare insieme e a ricordare i movimenti. Per i bambini, essere la bella lavanderina è un modo per sentirsi parte del gruppo.

Non ci sono punteggi o eliminazioni. Il premio vero è la gioia di giocare insieme e condividere un momento allegro.

Testo e significato della filastrocca

Bambini che giocano insieme in cerchio a La Bella Lavanderina in una piazza di un villaggio soleggiato.

La filastrocca “La bella lavanderina” fa parte dei ricordi di tanti. Le sue parole semplici e il ritmo allegro piacciono ancora oggi ai bambini.

Parole della canzoncina

Il testo più famoso è davvero breve e facile da ricordare. Eccolo qui:

Testo della filastrocca
La bella lavanderina
che lava i fazzoletti
per i poveretti della città.
Fai un salto, fanne un altro,
fai la riverenza,
fai la penitenza.
Guarda in su, guarda in giù,
dai un bacio a chi vuoi tu!

Si canta questa filastrocca mentre si fanno piccoli gesti: saltare, inchinarsi, mimare il lavaggio dei fazzoletti. La ripetizione dei versi aiuta i bambini a imparare nuove parole e a ricordare la sequenza.

Simbolismi e valori educativi

Oltre al divertimento, la canzoncina trasmette qualche valore. La figura della lavanderina rappresenta semplicità e voglia di aiutare, lavando i fazzoletti “per i poveretti”.

Cantando, si stimola la fantasia e il senso di solidarietà. Durante il gioco, i bambini imparano a rispettare i turni e a coordinare i movimenti.

Il canto, tipico delle filastrocche tradizionali, rafforza la socializzazione. Si ride, si collabora, si coltiva l’amicizia. Insomma, forse non ci pensiamo, ma anche una filastrocca così semplice insegna qualcosa.

Varianti e curiosità sul gioco

Bambini che giocano insieme all'aperto in una piazza italiana, formando un cerchio mentre uno di loro sta al centro del gioco.

“La Bella Lavanderina” cambia un po’ da zona a zona. Oltre alle regole base, ci sono dettagli divertenti come il bacio, il fazzolettino e personaggi extra che spuntano qua e là.

Adattamenti regionali

In alcune regioni, la “lavandaia” mimando lava i panni mentre si canta. In altre, i bambini fanno il cerchio e la “lavandaia” al centro imita movimenti diversi, come strizzare o stendere.

Nel Sud Italia, ogni tanto entra in scena madama dorè, oppure si parla delle “lavandaie povere” nella canzone. Alla fine, la “lavandaia” sceglie un compagno o una compagna nuovo, così il ruolo passa sempre di mano.

Esistono anche varianti con il fazzolettino. In queste versioni, il fazzolettino viene lasciato dietro un altro bambino. Quando se ne accorge, deve rincorrere la “lavandaia” intorno al cerchio per non farsi prendere.

Altri elementi caratteristici

Un elemento che si vede spesso è il bacio finale. A volte, la “lavandaia” sceglie chi deve ricevere un piccolo bacio, e questo momento crea un po’ di suspense e fa ridere tutti.

In altre versioni, invece, c’è solo un abbraccio o magari una stretta di mano. Così il gioco va bene anche per chi è più timido e non ama troppo le effusioni.

Capita che in certi gruppi si aggiunga la figura di “madama dorè”, che si mette a ballare o fa qualche passo speciale alla fine della filastrocca.

Alcune filastrocche parlano anche delle “lavandaie poverette”, forse per ricordare la fatica, ma anche la gioia di quelle donne che lavoravano insieme.

Insomma, ogni partita a “La Bella Lavanderina” finisce per essere diversa. Le regole cambiano, magari si usano piccoli oggetti, si inventano nuovi movimenti o personaggi, ma alla fine il gioco resta sempre quello che conosciamo.