Ace One Piece: Pugno di Fuoco

Intro

Portgas D. Ace, fratello maggiore adottivo di Rufy,è uno dei personaggi della saga di One Piece più amati dal pubblico.  Nato come Gol D. Ace e soprannominato “Pugno di fuoco” a causa dei suoi poteri, è il figlio biologico del defunto Re dei pirati, Gol D. Roger.

Ace fu adottato, insieme a Rufy, da Monkey D. Garp, come richiesto da Roger prima della sua esecuzione. Era il comandante della seconda divisione dei Pirati di Barbabianca, uno dei quattro imperatori del mare, e un tempo fu capitano dei Pirati di spade.

Ace è stato introdotto per la prima volta durante la saga di Drum Island, ma la sua prima comparsa risale alla saga di Alabasta quando incontra, dopo tanti anni, Rufy e i suoi compagni.

Durante la sua avventura, Ace ha affrontato molti nemici potenti, tra cui il governo mondiale e il Pirata Barbanera, ex membro anche lui dei pirati di Barbabianca prima del suo tradimento. Lo scontro con quest’ultimo gli costò la sconfitta ed Ace fu catturato e condannato a morte dal Governo mondiale della marina.

La sua esecuzione risale alla saga di Marineford e provocò la guerra tra le forze di Barbabianca e i Marines, aiutati dalla flotta dei sette e dai tre ammiragli. Durante la battaglie, Ace fu  liberato, ma, in seguito, sacrificò la sua vita per proteggere Rufy dall’ammiraglio della marina Akainu.

La morte di Ace rappresenta una vera e propria suddivisione netta della saga di One Piece. Rufy e i suoi compagni decisero infatti di allenarsi, ognuno per conto suo, per ben due anni con lo scopo di diventare abbastanza forti da proteggersi a vicenda e fronteggiare i pericolosi nemici del Nuovo Mondo.

Aspetto

Ace è un giovane alto e muscoloso con i capelli neri e ricci e delle lentiggini sul viso (ereditate da sua madre)  che gli conferiscono un aspetto piuttosto infantile. Sebbene non sia imparentato col sangue con Rufy, Ace assomiglia notevolmente al suo fratello adottivo. Tuttavia, Ace sembra molto più maturo di Rufy, siccome è il più grande tra i due.

È interessante notare che i suoi lineamenti del viso erano quasi simili a quelli del padre biologico Gol D. Roger quando era in gioventù.

I tatuaggi di Ace sono tra le sue caratteristiche distintive più notevoli. Sulla schiena ha inciso il simbolo dei pirati di Barbabianca, ossa un teschio con baffi bianchi, mentre sul bicipite, in alto a sinistra, ha una scritta verticale rappresentante la parola “ASCE”. La parola è l’unione del suo nome “ACE” con una “S” barrata, che è un omaggio all’altro fratello adottivo Sabo.

Indossa stivali e pantaloncini neri lunghi fino alle ginocchia, con una cintura arancione e una borsa blu allacciata intorno alla gamba sinistra.

Porta sempre con sé un pugnale posto in una guaina verde che pende dal suo fianco sinistro. Sul braccio sinistro, Ace, indossa una Log Pose e un braccialetto a strisce bianche e rosse intorno al polso. Al collo ha una collana di perline rosse e sul capo un cappello arancione con due faccine blu, una accigliata e una sorridente.

Sfortunatamente, Ace ha perso il suo caratteristico cappello sull’isola di Banaro dopo essersi scontrato con Barbanera. Il tatuaggio sulla schiena, di cui era così orgoglioso, è stato successivamente distrutto dallo stesso colpo che alla fine lo ha portato alla morte. Tuttavia, il cappello e il coltello di Ace sono stati ritrovati e collocati sulla sua lapide.

Personalità

Ace è molto più intelligente, maturo e generalmente più educato di Rufy, il che spinse i Pirati di Cappello di Paglia a chiedersi se fosse veramente imparentato con il loro capitano.

Tuttavia, Ace si è anche dimostrato piuttosto impulsivo, proprio come suo fratello minore, poiché anche lui prende decisioni affrettate e, in alcuni casi, non ascolta i consigli degli altri. Ciò è stato dimostrato quando Barbabianca ha insistito per non far partire Ace all’inseguimento del traditore Barbanera. Ace, nonostante la sua immensa lealtà e rispetto per il suo capitano, ha ignorato i suoi avvertimenti ed è andato a cercare il suo ex subordinato finendo poi per essere sconfitto e catturato dalla marina.

Ace ha la tendenza a non tirarsi mai indietro da un combattimento, come suo padre e suo fratello, ed era fiducioso nelle proprie capacità anche dinanzi ad avversari potenti come Barbabianca o ammiragli come Aokiji o Akainu.

Ace è anche facilmente provocabile, diventando violento nei confronti di chiunque insultasse o facesse del male alle persone a lui vicine. Dopo aver sentito della presunta morte di Sabo per mano di un nobile mondiale, Ace si è subito deciso a uccidere il nobile e Dadan ha dovuto inchiodarlo e legarlo ad un albero per fermarlo.

Questa sua caratteristica è uno dei motivi che lo portò alla morte. A Marineford, infatti, dopo esser sfuggito all’esecuzione sul patibolo, l’ammiraglio Akainu lo raggiunse insultando Barbabianca. Ace si voltò rapidamente verso di lui, ignorando gli avvertimenti dei suoi compagni che lo incitavano a continuare a scappare e a non curarsi delle provocazioni di Akainu. Ace però non volle lasciar perdere colui che stava sminuendo il suo capitano e attaccò Akainu con rabbia feroce. Akainu colse quindi l’occasione per attaccare Rufy e Ace dovette sacrificarsi per salvare il suo fratellino da morte certa.

Ace ha commentato la sua morte dicendo che il suo più grande desiderio di tutta la sua vita era sapere se sarebbe dovuto o meno nascere. Questo perchè, essendo il figlio del Re di pirati Gold D. Roger, ha dovuto vivere nell’ombra, allontanandosi dalle sue vere origini.

L’unico rimpianto di Ace era quello di non poter vivere abbastanza per vedere Rufy realizzare il suo sogno, e diventare quindi il Re dei pirati.

Abilità e Poteri

Come comandante della seconda divisione dei Pirati di Barbabianca, Ace aveva autorità sui subordinati di rango inferiore. Inoltre, essendo uno dei massimi comandanti della flotta di uno dei quattro imperatori, era uno dei pirati più forti e apprezzati del mondo. Ad un certo punto del suo viaggio in mare, gli fu persino chiesto di unirsi alla flotta dei sette, ma lui rifiutò categoricamente.

A causa di questo suo prestigio e della sua eredità, il governo mondiale concesse a Barbanera la posizione di membro della flotta dei sette dopo aver sconfitto e catturato con successo Ace.

Ace è stato addestrato da Garp, che aveva sperato di trasformarlo in un bravo marine, ma proprio come con Rufy, non riuscì nell’intento. L’addestramento consisteva nel cacciare e combattere bestie feroci sul Monte Colubo ed è proprio questo il segreto dietro alla sua formidabile forza e resistenza.

Secondo Sengoku, Ace aveva un potenziale immenso e disse che è stata proprio la sua rapida ascesa al potere a far capire al governo mondiale che era figlio di Gol D. Roger. Ha continuato dicendo che col tempo, Ace poteva potenzialmente diventare il prossimo Re Pirata e per questo risultava una minaccia.

Era anche un abile navigatore, visto che è riuscito a navigare da un’isola all’altra alla ricerca di Rufy e Barbanera su una semplice zattera, che faceva muovere grazie alla sua potenza di fuoco.

In passato, aveva dimostrato di combattere alla pari sia con Yamato che con Jinbe. Con quest’ultimo in particolare, aveva intrapreso una battaglia durata cinque giorni di fila che per poco portò alla morte di entrambi.

Frutto del diavolo

Ace ha mangiato il Mera Mera no Mi, un frutto del diavolo di tipo Rogia che gli permette di creare, controllare e trasformare il suo corpo in fuoco. Può scatenare enormi quantità di fuoco per arrecare danni su larga scala, ma anche utilizzare piccoli attacchi di precisioni dalla distanza. Ace è in grado, infatti, di sparare proiettili e lance di fuoco e rilasciare potenti vampate dalla potenza inaudita.

Il suo attacco caratteristico consisteva nel trasformare il suo pugno in una palla di fuoco di dimensioni notevoli, ed è proprio questa tecnica che gli fece guadagnare il nome di ACE Pugno di fuoco.

Le sue fiamme possono essere utilizzate anche come difesa, creando un enorme muro di per bloccare gli attacchi avversari.

Ace era una delle pochissime persone al mondo in grado di utilizzare tutti e tre i tipi di Haki. Nonostante ciò, li usava raramente in combattimento, essendo più dipendente dalle sue abilità del frutto del diavolo.

Storia di Portgas D. Ace

La madre di Ace, Portgas D. Rouge, in seguito alla morte di suo padre Gol D. Roger, tenne nel grembo suo figlio per ben 15 mesi, facendolo in seguito nascere su Baterilla. Lo sforzo però gli costò la vita e Ace fu affidato alla custodia del vice ammiraglio della marina Monkey D.Garp, che, a sua volta,  lo affidò alle cure di Curly Dadan sull’isola di Dawn.

Ace strinse amicizia con Sabo, su Gray Terminal e I due iniziarono a condividere il sogno di diventare pirati.

Un giorno, quando aveva dieci anni, Ace tornò a casa dopo aver cacciato un bufalo, e qui incontrò per la prima volta Rufy. Inizialmente, Ace cercava di allontanarsi da Rufy, ma con il tempo i due, assieme a Sabo, strinsero un legame talmente profondo da autodichiararsi fratelli.

Il trio ha continuato le sue avventure attraverso l’isola, diventando più noto a un numero crescente di persone. Cacciavano gli animali e combattevano l’un l’altro per diventare più forti. Un giorno, Dogra diede una terribile notizia ad Ace e Rufy: la nave di Sabo, che era salpata dalla costa per iniziare la sua nuova vita da pirata, era stata fatta esplodere da un Nobile mondiale. Ace e Rufy caddero quindi nella disperazione e piansero per giorni l’amico scomparso.

Passarono anni ed Ace, all’età di 17 anni, salpò dal Monte Colubo per iniziare la sua vita come pirata. Nell’anno successivo alla sua partenza, fece naufragio sull’isola blu orientale Sixis, dove incontrò un uomo con  lo pseudonimo di Masked Deuce.

Diversi giorni dopo, Ace, in preda alla fame, decise di mangiare un frutto, che a sua insaputa era il Mera Mera no Mi, e ottenne i poteri del frutto del Diavolo.

Ace e Deuce divennero amici e decisero di costruire una nave per fuggire e di formare una nuova ciurma con il nome di Pirati di Spade.

Col passare del tempo, i Pirati di Spade sono aumentati e sono diventati sempre più famigerati, fino a raggiungere il numero di venti membri dell’equipaggio. Il loro obiettivo era quello di sconfiggere uno dei 4 imperatori e trovare il tesoro nascosto del One Piece.

Durante la ricerca di Barbabianca, si imbatterono in Jinbe, il cavaliere dei mari, che li aveva pedinati per evitare che si scontrassero con l’imperatore. La battaglia tra Ace e Jinbe durò cinque giorni e finì in una situazione di stallo, con entrambi i combattenti che crollarono per la stanchezza.

In seguito a questo scontro, arrivò con il suo equipaggio e la Moby Dick, proprio Barbabianca che sconfisse facilmente un Ace già esausto. Sull’orlo della morte, ad Ace fu offerto da Barbabianca di unirsi al suo equipaggio, diventando uno dei suoi “figli“. Ace rifiutò ferocemente, ma fu comunque messo fuori combattimento e trascinato sulla nave dell’imperatore.

Nei giorni successivi, Ace, provò ad uccidere Barbabianca con tutti i mezzi, ma non ci riuscì. Alla fine, tentato dalla descrizione di Marco della relazione padre-figlio dell’equipaggio con il loro capitano, Ace cedette e accettò il marchio di Barbabianca sulla schiena, diventando un membro dei Pirati di Barbabianca e suo subordinato.

Dopo aver sconfitto Doma e averlo costretto ad arrendersi, è stato promosso alla posizione di comandante della seconda divisione.

Passò del tempo e ,un giorno, Teach, un membro della ciurma di Barbabianca e subordinato della divisione di Ace, uccise il suo compagno di squadra Thatch per ottenere il frutto del diavolo Yami Yami no Mi.

Teach scappò e Ace si sentì in dovere di partire alla ricerca del traditore.

Durante questo suo nuovo viaggio, Pugno di Fuoco giunse in varie terre tra cui il Regno di Alabasta, dove incontrò suo fratello minore Rufy e il suo nuovo equipaggio.

Dopo anni di inseguimento, Ace, riuscì finalmente a trovare e ad affrontare Barbanera sull’isola di Banaro. Mentre i due continuavano a scontrarsi, Barbanera iniziò a sopraffare fisicamente l’avversario, grazie al suo nuovo potere che gli permetteva di annullare le fiamme di Ace. Lo scontro terminò in seguito ad un violente attacco e Barbanera ne uscì vittorioso.

Dopo essere stato sconfitto da Barbanera, Ace fu incarcerato nel livello 6 di Impel Down prima di essere condannato all’esecuzione pubblica a Marineford.

Il ragazzo fu trasferito, dalla prigione, a Marineford dove fu fatto inginocchiare sulla piattaforma della sua esecuzione.

Per dare inizio all’atteso evento, Sengoku rivelò al mondo l’identità del vero padre di Ace e spiegò come Rouge avesse tenuto suo figlio al sicuro durante la gravidanza.

All’improvviso, nel porto di Marineford, apparse la Moby Dick, e con lei Barbabianca ed il suo equipaggio che diedero inizio allo scontro con la marina. Successivamente, fecero la loro comparsa anche Rufy e i prigionieri di Impel Down, giunti a dar supporto per il salvataggio di Ace.

Ad un certo punto, I carnefici alzarono le lame per tentare di giustiziare Ace, ma furono improvvisamente messi fuori combattimento da Rufy che, colmo di disperazione, attivò l’Haki del Re Conquistatore

Sengoku si preparò quindi ad attaccare Rufy, ormai giunto davanti al fratello, con il suo potere del frutto del diavolo, ma Cappello di Paglia riuscì ad attutire il pugno di Sengoku. La forza del colpo fece cadere la piattaforma dell’esecuzione ed Ace fu finalmente liberato.

Dopo essere atterrati a terra, Ace e Rufy iniziarono a scappare scortati da Jinbe, ma l’ammiraglio Akainu intervenne, dicendo che Barbabianca era un fallimento e che il suo equipaggio era composto da feccia e da codardi. Arrabbiato per le dichiarazioni su Barbabianca, Ace tornò indietro e lo attaccò, ma fu sopraffatto dal frutto del magma di Akainu. Quest’ultimo approfittò dell’occasione per attaccare Rufy, e Ace si mosse per proteggere il fratello. Pugno di fuoco, riuscì a proteggere Rufy prendendosi il colpo al posto suo. Il pugno di magma di Akainu gli attraversò il busto, baciandogli le viscere.

Ace, ormai privo di sensi, cadde tra le braccia di Rufy e disse che l’unico suo rimpianto era quello di non vivere abbastanza a lungo da vedere avverarsi il sogno di Rufy. Dopo questo, cadde a terra e morì con un sorriso sul volto.