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Come in tutto il resto del mondo, anche in Italia il fenomeno degli eSports assume dimensioni sempre più importanti. Grazie anche alla diffusione di molti giochi che consentono di partecipare a tornei online, questa particolare forma di gaming appassiona un grande numero di giocatori. Titoli come Tom Clancy’s Rainbow Six: Siege, League of Legends, Fortnite e ovviamente Fifa hanno ormai delle leghe professionistiche dedicate. Certo, qui da noi non si riesce ancora a riempire uno stadio come accade per l’International di DOTA 2…ma mai dire mai!
Ogni anno l’Italian Interactive Digital Entertainment Association (IIDEA) effettua uno studio sullo stato del fenomeno. Nel nuovo rapporto sullo stato degli eSports in Italia è emersa una netta crescita rispetto agli anni passati. Complice anche il 2020 e la pandemia di Covid-19, che ha fatto avvicinare ai videogiochi anche nuovi appassionati, i numeri sono in netta crescita. E non accennano a fermarsi, anzi!
Insieme ai tornei e ai campionati poi cresce anche il numero di streamer professionisti che si affacciano sul mondo degli eSports. Pro Gamers con decine di followers si allenano quotidianamente su Twitch e YouTube. Questo, oltre a essere molto interessante per gli appassionati, aiuta anche i giocatori a capire meglio come giocare a livelli professionali. Guardare un pro che si allena ti può insegnare un sacco di cose, se vuoi anche tu un giorno diventare un professionista!
I migliori giochi eSports in Italia
Partiamo con un dato ovvio e con un gioco che non possiamo non citare per primo: Fortnite. Il titolo targato Epic Games ha raggiunto numeri da capogiro in tutto il mondo, e anche qui da noi va per la maggiore. Secondo il rapporto di IIDEA, Fortnite è infatti il primo gioco sia per quanto riguarda le trasmissioni streaming che il numero di giocatori coinvolti. La natura del gameplay però lo rende meno appetibile per le leghe di eSports rispetto ad altri giochi. E infatti in cima alle classifiche dei titoli competitivi più giocati troviamo due vecchie conoscenze dei gamer.
League of Legends e Tom Clancy’s Rainbow Six: Siege si confermano i giochi con maggior numero di professionisti attivi. Segue Fifa, che nel nostro Paese ha ovviamente un appeal più forte che da altre parti. I tornei di questi tre titoli sono seguiti da un pubblico enorme, soprattutto se confrontato con gli anni precedenti: quasi mezzo milione di persone! Essere appassionati di gaming non è più una “cosa da nerd”, insomma: è una passione condivisa da tantissimi italiani.
Altro dato interessante riguarda i generi e le piattaforme. Il PC, come piattaforma di gaming, viene quasi monopolizzato dai MOBA: LoL, insieme a DOTA 2, regnano incontrastati. Se però andiamo a guardare il mercato console e quello mobile, scopriamo che gli eSports per smartphone e tablet sono sempre di più. L’espansione di quei mercati ha infatti permesso la nascita di parecchi titoli interessanti, con multiplayer competitivi bilanciati e adatti a competizioni professionistiche.
Chi segue gli eSports in Italia?
Il pubblico, oltre a essere in netta crescita, si espande anche in altre direzioni. La diffusione degli eSports in Italia coinvolge tutti gli aspetti: regioni geografiche, genere, età. Si conta che l’età media dei fan degli eSports si aggira intorno ai 27 anni.
Non c’è una grande differenza tra nord e sud Italia, anche se nel sud e nelle isole si conta la maggior parte dei fan. Le cifre che abbiamo menzionato poc’anzi si moltiplicano se andiamo a guardare chi si interessa di eSports pur non seguendo i tornei. Gli appassionati di Pro Gaming che bazzicano i canali Twitch e YouTube dei professionisti, secondo IIDEA, sono ben 1,6 milioni!
eSports e aziende
Va da sé che una simile popolarità non poteva e non può passare inosservata per il business. Anche le aziende che non c’entrano niente col gaming si sono accorte dell’enorme potenziale che ha il movimento eSports in Italia. Ecco perché sono sempre più frequenti sponsorizzazioni e partnership commerciali tra squadre professionistiche, singoli Pro Gamers, e aziende.
Il logo di un brand importante può iniziare a comparire negli streaming dei nostri giocatori preferiti, ormai, ed è una cosa completamente normale. A differenza degli sport tradizionali, dove l’ingresso di uno sponsor nelle dinamiche sportive è visto male, nel gaming viene tendenzialmente apprezzato e incoraggiato. Secondo il 75% circa dei fan di eSports, è infatti un buon segno se un’azienda decide di supportare una squadra.
Come diventare un professionista in Italia
Ci sono diversi modi per entrare a far parte dell’Olimpo dei Pro Gamer nel nostro Paese. Uno è sicuramente quello di aprire un canale streaming su Twitch o YouTube, e iniziare a giocare. Bisogna ovviamente dimostrare di saperci fare, perché non tutti i giocatori sono in grado di diventare Pro. Si tratta sicuramente di una strada molto complicata e in salita, che può risultare anche piuttosto lunga e frustrante.